ARTE
lL' IRIS NELL'ARTE
La raffigurazione pittorica minoica di alcune piante, comprese quelle di iris, raggiunse l'apice tra il XVII e il XVI a.C. In una villa a due piani – ‘Casa dei Gigli’ – scoperta dagli scavi archeologici di Spyridon Marinatos nel 1932 ad Amnisos, il porto di Cnosso a nord di Creta, venne rilevato un affresco floreale – risalente all’incirca al periodo 1570-1470 a.C. della civiltà minoica – che rappresenta anche iris recisi in un vaso. Figure di iris sono state ritrovate sui muri del maestoso tempio di Amon a Karnak (antica Tebe), in Egitto, e sugli affreschi del giardino botanico del faraone Tuthmosis III (1516 -1426 a.C.). Nell’iconografia religiosa cristiana, l’immagine dell’iris è spesso utilizzata al posto di quella del giglio nella pittura dedicata alla Madonna: i petali blu onorano Maria come Regina del cielo, i bianchi sono simbolo della Sua purezza. Due vasi di fiori contenenti iris blu e bianchi dedicati alla Vergine sono posti in primo piano nella scena dell’Adorazione dei pastori al centro del pannello altare del Trittico Portinari (oggi alla Galleria degli Uffizi, a Firenze) eseguito su commissione dal pittore fiammingo Hugo van der Goes (1440-1482). Nell’anno in cui si trasferì da Parigi, il pittore olandese Vincent Van Gogh (1853-1890) dipinse più volte gli iris violacei della tranquilla campagna assolata nel sud della Francia, come nell’olio ‘Vue d'Arles’ (1888).