tra storia e mito

Giuditta è un personaggio biblico, eroina del popolo ebraico. Il suo nome deriva dall'ebraico "lodata", ed è la forma femminile del nome Giuda. Le imprese di Giuditta sono narrate nel libro omonimo che fa parte dei testi deuterocanonici, ovvero esclusi dal canone della Religione Ebraica (e pertanto considerati apocrifi dalle Chiese Protestanti), ma accettati come canonici dalla Chiesa Cattolica e da quella Ortodossa. Dante Alighieri la cita nelle anime beate del XXXII Canto del Paradiso, insieme a Sara, Rachele, Rebecca e Rut:

«Ne l’ordine che fanno i terzi sedi,

siede Rachel di sotto da costei
con Bëatrice, sì come tu vedi.

Sarra e Rebecca, Iudìt e colei
che fu bisava al cantor che per doglia
del fallo disse ’Miserere mei’.»

Nell'arte il personaggio di Giuditta è ricorrente nell'iconografia dal Medioevo in poi, come eroina femminile che trionfa sulla prepotenza dell'invasore usando la seduzione e la violenza.

  • Giuditta e Oloferne, dipinto di Caravaggio, 1599, conservato a Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini.
  • Giuditta con la testa di Oloferne, dipinto di Cristofano Allori, 1612 circa, conservato a Firenze, Galleria Palatina.
  • Giuditta che decapita Oloferne, dipinto di Artemisia Gentileschi, intorno al 1620, conservato a Firenze, Galleria degli Uffizi.