Vita
BEATO ANGELICO
(Giovanni da Fiesole)
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Nato a Vicchio del Mugello in Toscana a fine XIV secolo, fin da giovane mostrò una spiccata predisposizione per il disegno e la miniatura. Insistente si fece nell’animo del giovane quell’anelito al bello, che se in un primo momento lo aveva portato ad assecondare l’innato talento artistico, negli anni si tradusse in una chiara, distinta chiamata alla vocazione religiosa da parte di Dio, colui che è Bellezza.
Insieme al fratello Benedetto entrò nel convento domenicano di Fiesole: preghiera, studio e austerità affinarono lo spirito e il pennello di Fra’ Giovanni conducendolo a tradurre in immagini cariche di umanità e misticismo il frutto della sua orazione. Crocifissi, Madonne, Annunciazioni vibranti di luce diafana e pale d’altare sono espressione di un’anima che in semplicità evangelica, attraverso un umile, disciplinato lavoro di bottega, seppe vivere con il cuore in cielo. Si narra dipingesse in ginocchio e non iniziasse mai una pittura senza aver prima pregato, commuovendosi quando riproduceva il Cristo in croce.
Tra il 1448 e il 1450 diviene priore di san Domenico a Fiesole, un ruolo che svolge con umiltà e spirito di servizio. “Se avesse voluto – ricorda ancora Vasari – avrebbe potuto vivere in modo molto agiato e diventare ricco grazie alla sua arte”, ma rifuggì sempre il potere, la ricchezza e la fama, anche quando rifiutò senza esitazioni da papa Parentucelli la sede episcopale di Firenze. Morì il 18 febbraio 1455 nel convento di Santa Maria sopra Minerva a Roma. Nell’attigua Basilica si trovano ancora i suoi resti mortali. A concedergli il culto liturgico, riconoscendo ufficialmente la qualifica di “beato”, tramandata nei secoli, è stato il 2 ottobre 1982 San Giovanni Paolo II che due anni dopo lo ha proclamato Patrono Universale degli Artisti.