Futurismo

Il 20 febbraio 1909 con la pubbliocazione del ''Manifesto del futurismo'' segna ufficialmente la nascita del primo movimento d'avanguardia che investe non solo il campo dell'arte ma si interessa anche alla letteratura, moda, teatro, musica, cucina, cinema, fotografia, danza e molto altro sfociando anche oltte l'estetica per arrivare alla politica.

Il futurismo nasce all'insegna del mito della macchina, del progresso e industrializzazione esaltando il mito della guerra con un pensiero più intuitivo che razionale portando ben presto nel 1910 alla formazione del primo gruppo di artisti futuristi tra cui: Boccioni, Balla, Depero, Severini, Carrà e Russolo. Il tema principale della ricerca di questa pittura è il dinamismo che viene affrontato nel '' manifesto tecnico della pittura futurista'' dove annunciano di voler superare i limiti della visione pittorica tradizionale ponendo come obbiettivo una nuova percezione della realtà, sulla base di ciò che gli artisti misero anche un linguaggio pittorico fatto fi visioni simultanee per porre lo spettatore dentroil quadro. Tra gli artisti più importanti chi cercò di portare nell'arte un'applicazione dinamica abbiamo Boccioni che con vari piani frantuma la figura dimostrando che l'artista considera la simultanietà una condizione mentale complessa in cui ricordo, percezione e intuizione si fondono.

Nel ''manifesto della Ricostruzione futurista dell'universo'' viene invece citato di voler abolire i confini tra le discipline artistiche e a promuovere lo slittamento nel flusso della vita, la fusione delle arti in nome di un'arte totale che tragga spunto dai materiali dell'esistenza quotidiana, tutto questo anticiperà l'oggettualità dadista e surrealista e tanta sperimentazione che avverrà solo nel secondo dopoguerra. Nasce anche la moda futurista con abiti molto geometrici e dai solori sgargianti, in ambito culinario si cera di abolire la pastasciutta vista come sininimo di pigrizia mentre nella letteratura verrà eliminata la punteggiatura e qualsiasi forma di sintassi per far prevalere le onomatopee sopratutto nelle poesie di guerra innaugurando così la stagione della sperimentazione novecentesca. Per la cinematografia invece abbiamo un montaggio simultaneo, analogico incentrato sulla deformazione, l'irrealtà e l'astrazione da cui nasce una vera e propria produzione di pellicole futuriste e il cinema d'avnguardia. 

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