Gli Ultimi anni di vita
GLI ULTIMI ANNI DI VITA DEL POETA
Rilke si muove nella sua poesia in modo simile alle filosofie di Schopenhauer e soprattutto Nietzsche, verso una radicale rottura col cristianesimo occidentale da una parte, e con la ricerca di una spiegazione moderna e scientifica della verità dall'altra. L'influenza di Nietzsche lo porta ad un confronto-scontro con il classicismo. La biografia del giovane Rilke è caratterizzata dall'esperienza della mancanza di una patria. Appare così naturale che le sue prime poesie trattino in particolar modo questo tema. A queste appartengono osservazioni sulla sua città natale Praga, nel volume Larenopfer soprattutto, che uscì nel 1896. Tra le prime opere di Rilke si trovano le raccolte di poesie Wegwarten, Traumgekrönt e Advent. Con il volume Mir zur Feier (1897/89) Rilke si volge per la prima volta sistematicamente a considerazioni sul mondo interiore (spirituale) delle persone, che rappresenta il luogo di sé stesso all'esterno della patria che gli è mancata a lungo. La raccolta Dir zur Feier (1897/98) è l'unica dichiarazione d'amore all'adorata Lou Andreas-Salomé.
Il Breviario (Das Stundenbuch), composto di tre parti e apparso tra il 1899 e il 1903, rappresenta l'apice della prima produzione artistica di Rilke, e secondo lo stesso autore è espressione del suo diretto rapporto con Dio, che abbandona ogni collegamento tradizionale e tipico della Chiesa. Alcune espressioni estatiche mostrano le strutture che secondo l'autore ottengono la migliore musicalità e il più alto virtuosismo della lingua. La filosofia di Nietzsche, mediata anche dall'amica intima Lou Andreas-Salomè, assume negli anni della Jahrhundertwende, a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, una notevole influenza su Rilke. Il radicale riconoscimento della realtà senza consolazioni da altre parti o sviluppi sociali romantici caratterizza anche la visione del mondo dell'autore. Intense osservazioni della natura, dei comportamenti umani e delle vite affettive esemplificano quanto appena affermato. Tutto ciò contribuisce alla creazione del mondo interiore di Rilke, che supera la verità immanente. In particolare nei Sonetti a Orfeo e negli anni della malattia finale Rilke raccoglie pienamente la sfida dell'amor fati, lanciata dal filosofo di Ecce Homo e Così parlò Zarathustra, rispondendo alla caducità e alla morte come dati ineluttabili dell'esistenza con un'accettazione totale.
Tra i lavori di Rilke della fase intermedia, compresa tra il 1910 e il 1912, i più importanti sono le Nuove Poesie (Neuen Gedichte) e il romanzo I quaderni di Malte Laurids Brigge (Die Aufzeichnungen des Malte Laurids Brigge). In queste opere Rilke focalizza l'attenzione sul mondo delle esperienze umane. In queste esperienze egli cerca di comprendere l'essenza delle cose. Da ciò nascono le Dinggedichte (come Blaue Hortensie e Der Panther), che mostrano il significato dell'oggetto dopo un'attenta osservazione e dopo questa indicazione creano una certa coscienza dell'oggetto nel lettore. La prospettiva dell'autore è introspettiva e soggettiva; Il paradigma positivista si frantuma: non esiste una realtà esterna già data misurabile, ma al contrario le cose, gli oggetti si colorano delle nostre esperienze, hanno un senso solo quando esprimono il significato che hanno per noi. In questo modo la poesia di Rilke può esser definita simbolista. Una tale concezione del mondo, che Rilke chiama Hiersein, arriva ad un massimo di radicalità, che però non spaventa tale visione nemmeno con l'esperienza di miseria e morte. Ciò porta ad un espressionismo specifico nella prima parte delle Duineser Elegien, il cui stile patetico fa prevalere l'obiettività e una mancanza di fervore in questa nuova fase.
Questo stile viene completato da Rilke dopo la lunga pausa tra il 1912 e il 1922 (trascorsa al castello di Duino dei principi della Torre e Tasso, ora punto di approdo del sentiero a lui intitolato, il sentiero Rilke), con il completamento delle Duineser Elegien e dei Sonetten an Orpheus. Le ultime poesie sono l'apoteosi dei sensi e della realtà, la quale può esser compresa da chi ama e da chi è defunto in giovane età in una pura interiorità.