L'Ispirazione di Rilke
L'ISPIRAZIONE DEL POETA
La musa del poeta Rainer Maria Rilke era la tristezza. La sua arte (soprattutto le sue lettere) contiene la magia della metamorfosi. Ci insegna a cercare la luce nel fitto dell’oscurità, a superare il senso di perdita, a coltivare i valori della pazienza e della curiosità, ad accettare la natura solitaria dell’uomo. Rilke è stato definito artigiano dell’amore ed esperto di solitudine scelta. Si innamorò di un gran numero di principesse, contesse e duchesse dell’impero austro-ungarico. Fu poeta itinerante e viaggiatore instancabile. Ospite di palazzo in palazzo, incantava con la sua arte per poi ripartire, lasciando dietro sé un senso di vuoto.
Fu il classico migrante in cerca di un mecenate che lo tirasse fuori dalla miseria e da quella malattia inguaribile che lo affliggeva da sempre: la solitudine. Al tempo stesso, nonostante l’errare esistenziale, nessuno come Rilke seppe esplorare il sentimento della perdita. Trovò la massima ispirazione e stabilità con Lou Andreas-Salomé. Scrittrice, filosofa e psicoanalista russa, condivideva con il poeta lo spirito liberale. Per entrambi, i valori più importanti erano l’arte, la cultura e il sapere. L’amore era ispirazione, nutrimento per la scrittura e per la poesia, ma alla fine, un sentimento troppo soverchiante.