La Sua Fotografia

Amalia Sperandio lavora con una macchina di grande formato, portandola ovunque sulla sua
schiena. Nonostante questo, non solo riesce a fotografare sul Gran Sasso e nei dintorni di L'Aquila,
al tempo impraticabili e difficili da raggiungere, ma documenta anche l'Abruzzo arrivando a
spostarsi su carri e calessi.


Nonostante molte delle sue foto rappresentino la vita dei nobili Dragonetti, riesce a documentare,
grazie alla sua attenzione per i dettagli, anche la realtà più dura, triste e dolorosa. Sono, infatti, suoi
soggetti sia le persone eleganti e raffinate con le quali convive, sia quelle che appartengono al
mondo meno agiato dei contadini e dei pastori.
Riconoscibili nei suoi scatti sono la nettezza dell'immagine e la testimonianza autentica della sua
realtà: i luoghi aperti, gli spazi chiusi, oggetti, animali, l'architettura “pulita” dei primi anni del '900,
la natura incontaminata e le persone rappresentate in normali scene di vita o durante i periodi storici
di maggior rilevanza. Le sue foto testimoniano quello che era il quotidiano del suo tempo.
Dopo aver scoperto la fotografia riesce a perfezionarne lo sviluppo e la stampa a tal punto da
cominciare a produrre cartoline illustrate di L'Aquila e dintorni.
Amalia si cimenta nella fotografia di reportage e crea, come strumento di diffusione, proprio queste
stampe artistiche.
Alcuni paesaggi tipici della sua terra e il freddo che l'avvolge, diventano cartoline da spedire e
cominciano a circolare. É proprio in questo modo che le sue foto si sono conservate fino ad oggi.
I ritratti che, invece, erano riferiti alle nobili famiglie, hanno avuto una diversa diffusione.


I suoi scatti sono una preziosa memoria storica che può aiutarci a ricostruire quello che eravamo, le
sue foto ci raccontano un'epoca vissuta dalla città e dai suoi dintorni.
Tutto ciò che è rappresentato nelle sue foto ha valore di testimonianza, un valore rafforzato dalle
note scritte a mano dalla fotografa sul margine di ogni lastra fotografica.


Amalia Sperandio segue il nuovo orientamento che ribalta la concezione del viaggio, non più mosso
dal dove si vuole andare, ma dal cosa e da chi si vuole incontrare. Per la fotografa, viaggiare
permette di conoscere luoghi nuovi che non si credono possibili, mentre stazionare permette di
assaporare tutto con calma e trovare collegamenti mai pensati prima.


I suoi scatti sono stati raccolti da collezionisti che poi li hanno messi a disposizione
dell'associazione Jemo 'Nnanzi (gruppo aquilano di azione civica), che insieme a One Group
Edizioni ha pubblicato alcune raccolte delle sue fotografie: Gran Sasso d'Italia 2021, Amalia
Sperandio, Scatti d'epoca e Memoria e Diletto, Amalia Sperandio, Scatti inediti sull'Aquila e
dintorni tra '800 e '900