Renè Magritte

René François Ghislain Magritte è stato un pittore belga.                                                                        Insieme a Paul Delvaux è considerato il maggiore esponente del surrealismo in Belgio. Dopo iniziali vicinanze al cubismo e al futurismo, il suo stile s'incentrò su una tecnica raffigurativa accuratissima basata sul trompe l'oeil,alla pari di Salvador Dalí e di Delvaux, ma senza il ricorso alla simbologia di tipo paranoide del primo o di tipo erotico-anticheggiante del secondo.

Ma René Magritte, detto anche le saboteur tranquille per la sua capacità di insinuare dubbi sul reale attraverso la rappresentazione del reale stesso, non avvicina il reale per interpretarlo, né per ritrarlo, ma per mostrarne il mistero indefinibile. Intenzione del suo lavoro è alludere al tutto come mistero e non definirlo.

Magritte nasce il 21 novembre 1898 a Lessines (Belgio), trasferendosi però più volte in altre città con l’intera famiglia. Nel 1910, all’età di 12 anni, si trasferisce a Châtelet, dove due anni dopo sua madre Adeline, si suicida gettandosi nel fiume Sambre. La donna venne ritrovata annegata, con la testa avvolta dalla camicia da notte; questo fatto rimase particolarmente impresso nel giovane pittore, tanto da ispirargli alcuni anni dopo dipinti come “L’histoire centrale” o “Les amants”. Dopo aver frequentato l’Accademia di belle arti di Bruxelles, René inizia a interessarsi alle ricerche futuriste, lavorando nel frattempo come grafico, principalmente nel design di carta da parati. I suoi inizi di pittore si muovono nell’ambito delle avanguardie del Novecento, assimilando influenze dal cubismo e dal futurismo. Ma la svolta surrealista avviene con la scoperta dell’opera di Giorgio de Chirico, in particolare della visione del quadro “Canto d’amore”, da cui rimane profondamente colpito.

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