Formati dei file

Descrizione e proprietà         Metodi di rappresentazione del colore         Codifica delle immagini         Galleria fotografica     

I diversi formati delle immagini 

Esistono molti formati di file grafici con cui possono essere salvate delle immagini. I formati rappresentano regole di immagazzinamento delle informazioni contenute nei file, molti dei quali si avvalgono di algoritmi di compressione, ovvero strumenti matematici in grado di ridurre notevolmente le dimensioni del file a volte anche a scapito della qualità. Troviamo due principali tipi di algoritmi di compresssione dati: gli algoritmi lossless e quelli lossy. Come suggerisce il nome, la compressione lossless conserva i dati originali in modo da poterne riottenere una copia esatta, mentre la compressione lossy permette alcuni cambiamenti rispetto ai dati originali.

Le immagini raster possono essere salvate in svariati modi a seconda del tipo di utilizzo che si vuole fare di esse. I formati più diffusi sono: bmp; gif; jpeg; tiff; png, raw.

Il formato bmp

La bitmap di grafica raster bidimensionale esiste dal 1990. È stata introdotta con Windows 3.0 ed è ora nella quinta versione. Tuttavia, i file BMP di 4a e 5a generazione sono estremamente rari. La bitmap di Windows utilizza profondità di colore fino a 32 bit per pixel, ma non può memorizzare metadati o trasparenti. Il più grande svantaggio dei file BMP, e allo stesso tempo il motivo della loro scarsa distribuzione, è la loro dimensione. Le immagini bitmap di Windows non sono compresse o memorizzate con codifica lossless della lunghezza di esecuzione, con una dimensione del file generalmente priva di significato per l'immagine memorizzata. Pertanto, i BMP vengono raramente utilizzati su Internet e vengono utilizzate le immagini JPEG più piccole o i file PNG. Nella gestione dei file BMP, tuttavia, sono assolutamente privi di problemi e qualsiasi software di grafica può aprire il formato e scrivere se necessario.

Il formato gif

Un formato di immagini comunemente utilizzato per le immagini caricate sul web, ma che a differenza delle JPEG utilizzano la compressione senza perdita dati senza influire troppo sulla qualità dell’immagine. Un’immagine GIF è in grado di registrare i dati dell’immagine usando colori indicizzati, il che vuol dire che ogni immagine può includere fino a un massimo di 256 colori. Creato nel 1987 da CompuServe (Graphics Interchange Format) il formato GIF lavora su meno colori, e di conseguenza il file è meno ingombrante di un JPEG. Nonostante il limite a 256 colori, le GIF sono molto diffuse per le dimensioni ridotte del file immagine, in quanto è possibile sfruttare la distribuzione del rumore per creare file molto piccoli. Durante questo particolare processo, due pixel colorati si fondono per crearne uno solo, risparmiando così parecchio spazio. Ci sono diversi vantaggi nell’usare questo formato: un’immagine GIF è in grado di prendere vita con l’animazione, è incredibilmente semplice da creare, ed è automaticamente riconosciuta dalla maggior parte dei web browser. Per quanto riguarda la prima caratteristica, per creare un’immagine animata, il formato GIF lavora mettendo in sequenza un certo numero di frame, che riprodotti danno un senso di movimento alle immagini. Solitamente, per creare una GIF animata, si ricorre a Photoshop, ma esistono svariati servizi online che permettono di raggiungere lo stesso risultato. Con le immagini GIF, si riesce inoltre a preservare la trasparenza e a ridurre le dimensioni del file.

Il formato jpeg 

JPeg è la sigla di Joint Photographic Expert Group. Permette un notevole risparmio di spazio su disco ed è per questo che il formato jpeg è molto diffuso sul web (le immagini di questo tipo vengono caricate più velocemente). Molto utilizzato anche per la memorizzazione di foto anche se per questo scopo non è proprio il formato più indicato. JPG, anche conosciuto come JPEG, è un formato di immagini molto comune che ritroviamo frequentemente nelle fotografie digitali e in altri tipi di grafica digitale. Si tratta di un tipo di file compresso. Creato nel 1992, lavora secondo un algoritmo di compressione molto complesso: questo permette infatti di eliminare alcuni dettagli dell’immagine, che saranno riempiti poi quando la stessa sarà visualizzata su uno schermo. Inoltre, le immagini JPEG presentano una profondità di colore a 24 bit, per un totale di 16 milioni di colori, e sono il formato standard per la maggior parte delle fotocamere digitali. Un formato perfetto per ridurre le dimensioni dei file immagine, e ottimo per le immagini con più di 256 colori.

Il formato tiff 

Il formato tiff (Tagged-Image File Format) è un formato grafico abbastanza datato ma ancora molto diffuso. Può utilizzare diversi tipi di compressione alcuni dei quali producono perdita di informazioni, altri senza. Il vantaggio di questo file è quello di gestire immagini di notevoli dimensioni e di essere visibile praticamente su tutti i sistemi operativi. Un unico file tiff può inoltre contenere più immagini, ovvero è multi-pagina. I file TIFF furono creati dalla Aldus Corp nel 1986 – e acquisiti nel 2009 dalla Adobe System –, come formato per le immagini scannerizzate. Questo formato di immagini può essere visualizzato e modificato con quasi tutti i programmi di foto editing e, compresso o no, non perde informazioni dell’immagine, mantenendo sempre un’alta definizione dell’immagine.

Il formato png 

Il file PNG (o Portable Network Graphics) ha visto la sua diffusione a partire dal 1996. La sua particolarità è quella di essere un formato universale per memorizzare le immagini e quindi permette un utilizzo praticamente illimitato e libero delle proprie specifiche in tutto il mondo. Inoltre, è un formato file lossless. Altra caratteristica del formato PNG è di non essere legati alla forma rettangolare o quadrata dell’immagine. I file vengono quindi visualizzati “senza sfondo”, proprio perché è possibile togliere qualsiasi pixel dall’immagine e scontornare le figure, lasciando quindi lo sfondo “vuoto”.

Il formato raw

Questo termine deriva dall'inglese "  raw  " che significa "grezzo". Il file contiene i dati registrati dal sensore e i metadati che consentono di ricavarne un'immagine. Raw è la denominazione generica di un tipo di file di immagini digitali provenienti da fotocamere digitali o scanner . Un file Raw contiene i dati grezzi del sensore e i parametri necessari per la trasformazione in un file immagine visibile a schermo. Il file è di dimensioni maggiori rispetto a quello in formato JPEG, più spesso utilizzato per la comunicazione di immagini, ma non ha subito trasformazioni irreversibili, il che consente rielaborazioni senza danni.

Quindi.. quale formato usare per le immagini?

Non esiste un formato universalmente valido e adatto per tutte le esigenze, poiché ogni tipo di immagine ha i suoi pro e contro. Ecco un riassunto delle caratteristiche dei diversi formati:

BMP: è usato per la stampa. Questi file sono grandi e non compressi, ma le immagini sono molto ricche in termini di colore, e sono di alta qualità. Semplice e compatibile con tutti i sistemi operativi Windows.       

JPEG: è usato per la grafica web. È il più utilizzato sul web, ottimo per limitare le dimensioni delle immagini, fondamentale quando si tratta di caricarle online. Se la compromissione della qualità delle immagini non è un problema, il formato JPEG è un’ottima scelta.   

GIF: è usato per la grafica web, l’animazione e le clip art. Si rivela essere la scelta peggiore per la grafica online, ma date le dimensioni ridotte delle immagini di questo tipo, e il veloce caricamento online, è lo stesso molto adoperato.     

TIFF: usato per la stampa. Il meglio per immagini professionali da stampare, grazie alla sua capacità di immagazzinare un’alta intensità di pixel. Ottimo per i designer, fotografi ed editori.                                                       

PNG: usato per la grafica web, i loghi e le linee artistiche. Il giusto compromesso per mantenere dimensioni contenute senza perdere qualità nell’immagine, oppure quando bisogna mantenere la trasparenza.

I diversi file delle immagini vettoriali

Generalmente ogni programma di grafica vettoriale permette il salvataggio in svariati formati a seconda del tipo di utilizzo che si vuole fare dell’immagine. Quasi tutti i software hanno un loro formato personalizzato predefinito leggibile soltanto con il programma utilizzato per creare il file e per le sue versioni successive.

La peculiarità di questi file è che, essendo vettoriali, conservano sempre tutte le caratteristiche di qualità iniziale e soprattutto la possibilità di modificare all’infinito qualsiasi punto o curva dell’immagine. La conversione da vettoriale a raster è sempre molto semplice, infatti tutti i software di grafica vettoriale permettono di esportare il file vettoriale in un qualsiasi formato raster come il .jpeg o altri. 

Altri formati sono:

PDF: Nel 1991, il co-fondatore di Adobe Dr. John Warnock lanciò la rivoluzione dal cartaceo al digitale con un'idea chiamata "The Camelot Project", che si prefiggeva di permettere a chiunque di acquisire documenti da qualsiasi applicazione, inviare versioni elettroniche dei documenti ovunque e visualizzare e stampare documenti su qualsiasi computer. Verso la fine del 1992, dall'evoluzione di Camelot nacque il formato PDF. Oggi, questo formato di file è utilizzato dalle aziende di tutto il mondo e permette di rappresentare documenti di testo e immagini in modo indipendente dall'hardware e dal software utilizzati per generarli o per visualizzarli.

EPS: Encapsulated PostScript è un formato standard per l’elaborazione di immagini e disegni vettoriali. Il formato è compatibile con Adobe Illustrator, CorelDraw, Freehand, Photoshop, InDesign.

SVG: Formato di immagine per la grafica vettoriale. Letteralmente significa Scalable Vector Graphics ed è ottenibile mediante Illustrator. È possibile utilizzare il formato SVG anche sul web per creare elementi scalabili ed adattabili a qualsiasi pagina web.