Chiara Bersani

 

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Chiara Bersani è una performer e autrice italiana attiva nell’ambito delle Performing Arts, del teatro di ricerca e della danza contemporanea. Sia come interprete che come regista/coreografa si muove attraverso linguaggi e visioni differenti. I suoi lavori, presentati in circuiti internazionali, nascono come creazioni in dialogo con spazi di diversa natura e sono rivolte prevalentemente a un pubblico “prossimo” alla scena. La sua ricerca come interprete e autrice si basa sul concetto di Corpo Politico e sulla creazione di pratiche volte ad allenarne la presenza e l’azione.

L’opera “manifesto” di questa ricerca è Gentle Unicorn, performance inserita nel circuito Aerowaves.

Per il rigore nell’incarnare questo studio nel 2019 le viene attribuito il Premio UBU come miglior nuova attrice / performer under 35.Al momento della consegna, Chiara ha tenuto un discorso-riflessione molto efficace sulla diversità, un discorso politico fatto con parole poetiche, nel punto più alto di ciascuno di questi linguaggi.

“Se io, con il mio corpo disabile oggi sono qui, a ricevere un riconoscimento così prezioso, è perché qualcuno da chissà quanti anni ha iniziato lentamente a smussare gli angoli di un intero sistema. Se il mio corpo è qui è grazie a tutti i maestri che hanno scelto di accogliermi come allieva anche se questo significava adattare i loro metodi ai miei movimenti. È grazie ai registi, ai coreografi, ai curatori, ai colleghi attori e performer che hanno abbracciato la specificità della mia forma. È grazie a chi inizialmente non era d’accordo e poi ha cambiato idea”.
Il discorso della Bersani, che da tempo è all'interno di un suo percorso di ricerca sul concetto di “Corpo Politico”, formatosi con la compagnia di Parma Lenz Rifrazioni e che si è sviluppato poi come autrice dal 2013 in un progetto più articolato, è stato anche altro, molto altro: una chiamata di assunzione di responsabilità per tutto il mondo del teatro e, ad averci le orecchie ben piantate in ascolto, alla politica, soprattutto a chi in tema di pari opportunità delle persone con disabilità potrebbe prendere qualche decisione importante:

“I premi servono ad aprire questioni e io vorrei che si iniziasse a riflettere in maniera più strutturata sull’importanza di rendere veramente accessibile la formazione per attori e performer anche a corpi non conformi. Vorrei che sempre più autori, curatori, registi e coreografi iniziassero a vedere nella variabilità della forma un potenziale e non solamente un rischio. Vorrei che si uscisse dal pensiero narrativo – naturalistico per cui uno spettacolo contenente un attore appartenente a una qualsiasi minoranza debba necessariamente affrontare tematiche relative ad essa”.
E poi, dalla performer protagonista di "Gentle unicorn" il paragone con gli astronauti, la loro euforica solitudine quando si avvicinano a un nuovo pianeta, per rimandare a un punto fondamentale nella comprensione delle persone con disabilità, non da considerare eccezioni quando dimostrano di avere talento, ma persone dal corpo "non conforme" e quindi, a loro modo, non eccezionali se primeggiano, vanno in scena o magari vincono premi, come è successo alla Bersani di recente agli Ubu:
“Anche io oggi vorrei mettere una bandierina qui ma non per fissare un punto d’arrivo. La mia bandierina vuole essere una linea di partenza perché io non voglio più essere un’eccezione! Oggi desidero leggere questo premio come un’assunzione di responsabilità da parte del teatro italiano nei confronti di tutti quei corpi che per forma, identità, appartenenza, età, provenienza, genere faticano a trovare uno spazio in cui far esplodere le loro voci”.

Nell’agosto 2019 durante l’Edimburgh Fringe Festival Gentle Unicorn e Chiara Bersani vincono il primo premio per la categoria danza del Total Theatre Awards.

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