BIOGRAFIA

Inizialmente Kojima era propenso ad intraprendere una carriera nella produzione di film, sperando di vincere premi grazie ai suoi racconti scritti per poi passare alla direzione di film. Non trovò però molto supporto da parte di parenti e amici. Nemmeno quando in seguito si avvicinò all’industria videoludica trovò molto sostegno (spesso mentiva sulla sua vera occupazione, dato che una parola come Game Designer ancora non esisteva nella lingua giapponese).

Nel 1986 entrò a far parte della divisione della Konami che si occupava di giochi per home computer per MSX. Inizialmente era rimasto deluso dal lavoro, sperava infatti di arrivare a lavorare per la Nintendo, e trovava la palette di 16 colori del MSX troppo limitante. Il primo gioco a cui lavorò fu Penguin Adventure (sequel di Antarctic Adventure). Espanse in maniera significativa il gameplay del gioco aggiungendo più azione, elementi di gioco di ruolo e finali multipli.

Nel 1987 inizia a lavorare a Metal Gear, titolo che lo porterà al successo. Date le limitazioni dell’hardware del MSX2, decise di incentrare il gioco non tanto sul combattimento quanto sul riuscire a fuggire (ispirato da film come La Grande Fuga). Il giocatore infatti veniva catapultato in territorio nemico, senza equipaggiamento con l’obiettivo di disarmare un’arma nucleare semovente, il Metal Gear. Il gioco fu distribuito, inizialmente solo in Europa e Giappone su MSX 2, poi anche negli Stati Uniti per NES. Ebbe un grande successo, sia di vendite che di critica e pubblico, ed è riconosciuto come uno dei primi esempi di gioco stealth, se non il primo progenitore vero e proprio dei videogiochi stealth moderni.

Nel 1988 realizza invece Snatcher, una avventura grafica cyberpunk, ispirata dal film Blade Runner. Ottenne ottime recensioni e venne rilasciato per NEC PC-8801, MSX2 e in seguito per Sega Mega Drive.

Nel 1990 lavoro al sequel di Metal Gear, Metal Gear 2: Solid Snake, in esclusiva per MSX2 (rilasciato solo in Giappone), portando grandi migliorie al gameplay del predecessore. Mostrava anche una trama più matura, infatti le sue produzioni ormai si mostravano molto più vicine al mondo cinematografico.

Nel 1994 pubblica una avventura grafica simile a Snatcher, Policenauts, distribuita su NEC PC-9801.

Nel 1996, con una reputazione ormai di tutto rispetto all’interno della Konami e con l’avvento del 3D grazie alla PSX di Sony, Kojima inizia a lavorare a Metal Gear Solid. Resta ad oggi uno dei giochi più importanti di quella decade e della storia del videogioco. Metal Gear Solid ancora una volta avrebbe brillato inoltre per capacità narrativa, originalità e intelligenza artificiale dei nemici: le guardie avevano un campo visivo umano "reale" a 150°, sentivano il rumore dei passi, osservavano le orme lasciate sul terreno e chiamavano rinforzi.

Nel 2000 inizia a lavorare a Metal Gear Solid 2, dove affronterà temi postmoderni come il meme, internet, la teoria del complotto del nuovo ordine mondiale. Il gioco uscirà nel 2001 per PlayStation 2 ricevendo come da tradizione elogi e premi.

Nello stesso periodo lavora anche a Zone of the Enders, noto sopratutto in Giappone.

Nel 2004 lavora a Metal Gear Solid 3: Snake Eater. Questa volta il titolo sarà un prequel dei precedenti. Avrà meccaniche ispirate da film come Rambo e affronterà il tema della Guerra Fredda e del rischio nucleare.

Nel 2005 viene fondata la divisione della Kojima Productions. Questo team consentirà a Kojima la totale libertà nella creazione di videogiochi. Lavorerà negli anni seguenti alla realizzazione di sequel e Spin Off della serie Metal Gear Solid.

Dal 2010 pubblicherà l’ultimo capitolo ufficiale della saga Metal Gear, Metal Gear SOlid V: Phatom Pain. Il gioco verrà rilasciato nel 2012 per PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 260 e Xbox One (in seguito anche per PC). Il gioco rispetto ai predecessori presenta una struttura Open World e utilizzerà un engine grafico proprietario di Kojima, il Fox Engine. Altro successo di critica.

Nel 2015 iniziano ad uscire voci di un possibile abbandono di Konami da parte di Hideo Kojima a causa di alcuni divergenze tra l’azienda e l’autore.

Nasce così nello stesso anno la Kojima Production, come studio indipendente. In seguito annuncerà anche una collaborazione con Sony per un nuovo videogioco. Il logo dello studio rappresenta un cavaliere medievale in tuta spaziale per rappresentare il dualismo de “l’antica volontà di fare videogiochi alla vecchia maniera” unità però allo “sfruttare al meglio le tecnologie di ultima generazione”.

Uscirà nel 2019 Death Stranding, l’ambizioso primo progetto della Kojima Production. Sfrutterà meccaniche innovative, l’utilizzo di motion capture con attori reali (con un cast di tutto rispetto tra cui: Norman Reedus, Mads Mikkelsen, Lindsay Wagner e Guillermo del Toro). Narrerà le vicende di un corriere, in un mondo post apocalittico, con tematiche fortemente incentrate sulla connessione tra le persone.

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