Queequeg - Studio & Museo

HOME | BIOGRAFIA | QUEEQUEG GALLERIA FOTOGRAFICA | INTERVISTE

“Queequeg, come l’arpioniere polinesiano tatuato che compare in Moby Dick”.

Il libro che più l’ha segnato, ispirandogli l’idea della vita come avventura

 

 Dopo il liceo artistico e il diploma in scenografia all’Accademia di Brera, l’aveva scelto la Scala ma lui ha preferito collaborare coi teatri d’opera d’Europa per viaggiare, come i suoi cari eroi melvilliani. Leggenda vuole che abbia iniziato tatuando i soldati della Legione Straniera. «Tutto vero. Nel 1968 a Marsiglia, mentre mi occupavo delle produzioni teatrali all’Opéra, lavoravo anche al tattoo shop del mio primo maestro, Alain. La clientela era incredibile: varcavano la soglia legionari che avevano terminato la ferma, marinai e le prostitute del porto, con tutta l’ironia delle femmine provocatrici… Non tutto andò liscio. Durante quei tre anni mi sono beccato una coltellata alla gamba, dentro un bar», racconta Fercioni; solo dopo due anni, nel 1970, ricco delle esperienze dei suoi viaggi, apre a Milano il suo tattoo studio (aprendo al pubblico anche la sua collezione storica e antropologica) uno dei primi in Italia e tuttora uno dei più qualificati; il suo "Queequeg Tattoo Studio & Museo" (che nel 2000 ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano) in zona Brera è un punto di riferimento molto importante per chi si interessa di tatuaggio ed è conosciuto in Europa e nel resto del mondo.

Interno dello Studio "Queequeg" d'ispirazione melvilliana: pare richiamare l'interno di un galeone. 

Tatuatore-Fercioni-3